La città di Pagani, profondamente devota a Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, nato a Mariglianella ma strettamente legato alla comunità locale, ospita ricchi festeggiamenti in suo onore. L’evento principale è stata la messa solenne delle ore 11 del 1° agosto, presieduta dal Vescovo Giuseppe Giudice, che ha incitato i fedeli ad abbracciare i valori morali del Santo, ricordandone la dedizione ai più deboli e la semplicità di vita. Alla celebrazione, svoltasi in una basilica gremita, hanno partecipato il sindaco e consiglieri comunali, oltre al consigliere regionale Gambino, che hanno condiviso un momento di pace scambiandosi la stretta di mano. La funzione è stata arricchita dal suggestivo canto del “Coro polifonico alfonsiano”, attivo da oltre venticinque anni e composto da padri redentoristi e dai maestri Paolo Saturno e Alfonso Vitale. Come annunciato dal superiore Luciano Panella, la giornata si è conclusa con la tradizionale processione serale della statua del Santo attraverso le vie principali.
Un fitto calendario di eventi civili, curato dall’amministrazione comunale in collaborazione con i padri redentoristi e numerose associazioni locali, ha animato le giornate precedenti. Si sono susseguiti concerti musicali: dai Soul Six, gruppo vocale paganese, agli “Amici di Sofia” diretti dal Maestro Pietro Sellitto, e spettacoli di danza. La serata del 1° agosto ha visto l’esibizione dell’Orchestra filarmonica campana, diretta dal Maestro Giulio Marazia, con un concerto di musica classica e operistica. Il 2 agosto, la festa si è conclusa con l’esibizione del cantante napoletano Gianluca Capozzi e con lo spettacolo pirotecnico di mezzanotte.
Questi solenni festeggiamenti, un tempo celebrati il 2 agosto in base al vecchio calendario liturgico (in ricordo della morte pomeridiana del Santo), testimoniano l’affetto profondo dei paganesi per il loro patrono. La scelta del 1° agosto come data principale di celebrazione, seppur ancora oggi il 2 agosto venga ricordato in altri luoghi di culto del Santo, come Villa Liberi in provincia di Caserta, non ha intaccato la devozione della comunità. Per l’occasione, i padri redentoristi hanno aperto al pubblico il Museo Alfonsiano, un tesoro spesso sconosciuto, per permettere ai cittadini e ai numerosi fedeli che hanno espresso il desiderio sui social network (“Sei di Pagani se…”) di rivivere la storia del Santo e del suo profondo legame con la città.
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