La nomina del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a commissario straordinario per la sanità regionale ha suscitato forti perplessità. Sinistra Italiana, in particolare, denuncia un evidente conflitto d’interessi, definendo la situazione “un’incompatibilità istituzionale”. Secondo Tonino Scala, esponente del partito, la legge di bilancio del dicembre scorso, approvata in un contesto politico controverso, ha eliminato la precedente incompatibilità tra la carica di governatore e quella di commissario, consentendo a De Luca di ricoprire entrambi i ruoli. Questo crea una situazione paradossale: De Luca, come commissario, dovrebbe controllare la sanità regionale, ma, contemporaneamente, come governatore, è responsabile della stessa. Scala sottolinea che tale nomina non solo genera un conflitto di poteri, ma rappresenta anche una contraddizione politica significativa. Infatti, De Luca, assumendo un ruolo di rappresentanza governativa con limitata autonomia, sarà di fatto impossibilitato a contestare le politiche sanitarie nazionali che, a suo dire, stanno smantellando le strutture pubbliche del Sud Italia. Questa decisione, conclude Scala, comporta una grave responsabilità per il governo nazionale, con potenziali conseguenze negative per la qualità dei servizi sanitari in Campania, a discapito delle fasce più vulnerabili della popolazione e a vantaggio del settore privato.
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