L’estate infuocata del 1982 a Nocera Inferiore: una città sotto assedio

L’estate infuocata del 1982 a Nocera Inferiore: una città sotto assedio

Giugno 1982. Un’ingiustizia sportiva innesca giorni di proteste a Nocera Inferiore, trasformando le strade in un campo di battaglia. Barricate infuocate e scontri con le forze dell’ordine segnano un’estate che culmina con la vittoria italiana ai Mondiali, ma che per la città campana lascia un sapore amaro. Tutto inizia a maggio, durante l’ultima fase del campionato. La Nocerina, impegnata a Ponticelli contro il Campania, si trova in vantaggio per 2-0, ma il match viene sospeso a causa dell’invasione di campo da parte dei tifosi locali che lanciano oggetti. La partita termina 2-2 in un clima surreale. Contestualmente, a Casarano, un sasso colpisce il pullman del Campobasso, ferendo un giocatore. Entrambe le squadre, Nocerina e Campobasso, presentano ricorso per l’assegnazione della vittoria a tavolino. Il campionato si conclude con un pareggio, decretando uno spareggio. La Federazione, però, accoglie il ricorso del Campobasso, rigettando quello dei rossoneri nocerini. L’ira dei tifosi nocerini esplode: migliaia di persone scendono in strada, bloccando il traffico, in particolare via Nazionale, dove il casello autostradale e l’A3 vengono paralizzati. Autobus vengono danneggiati, i cassonetti trasformati in barricate ardenti. La stazione ferroviaria viene assaltata, costringendo i treni a fermarsi nelle stazioni limitrofe. La polizia, inizialmente conciliante, interviene con cariche e arresti. Il processo successivo vede centinaia di imputati, perlopiù giovani ventenni. La vittoria della Coppa del Mondo, pochi giorni dopo, aiuta a placare gli animi, ma le cronache nazionali dipingono i nocerini come teppisti. Il sindaco Salvatore Gargiulo tenta di far comprendere alla stampa il significato del calcio per la comunità, in un contesto sociale segnato da omicidi di camorra e dai danni ancora evidenti del terremoto del 1980. In questo clima difficile, la mancata promozione in Serie B rappresentava una ferita profonda per la città.