La stagione estiva, con le sue serate all’aperto e le grigliate tra amici, può trasformarsi in un’occasione di conflitto condominiale. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 15246 del 2017) equipara i fumi prodotti da barbecue fissi a quelli di forni e camini, sottolineando la potenziale nocività a breve distanza. Secondo l’articolo 809 del codice civile, l’utilizzo di barbecue richiede il rispetto delle distanze previste dai regolamenti comunali o di pubblica sicurezza, o comunque di distanze sufficienti a prevenire rischi per la salute, la stabilità e la sicurezza degli edifici vicini. Non esiste una distanza minima fissa; la valutazione caso per caso dipende dalla posizione del barbecue e dalla direzione dei fumi, potendo anche una griglia lontana ma posizionata in modo da inquinare direttamente un’abitazione vicina provocare problemi. Pertanto, anche un’adeguata distanza non garantisce l’immunità da reclami, se il fumo invade le proprietà vicine. In sintesi, le allegre grigliate estive possono avere conseguenze legali impreviste, richiedendo attenzione e cautela per evitare spiacevoli dispute con i vicini. Per una serena estate 2017, valutare attentamente la posizione del barbecue e, in caso di dubbi, optare per alternative più sicure.
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