L’appello di Pittella: una soluzione per la crisi del debito europeo

L’eurodeputato Gianni Pittella propone una soluzione innovativa per la stabilità dell’eurozona, sottolineando la necessità di impedire che un singolo Stato membro ostacoli il salvataggio di un altro, compromettendo l’intera area. La sua proposta, pubblicata sul Sole 24 Ore, seppur tardiva, merita seria considerazione. In attesa della creazione di un Ministero del Tesoro europeo, Pittella suggerisce che la BCE assuma la quota di debito pubblico degli Stati membri che supera il 60% del PIL. Tale intervento, secondo l’eurodeputato, risulterebbe vantaggioso per l’intera Unione Europea, in considerazione dei benefici derivati dalla spesa pubblica degli Stati membri in passato. Questo meccanismo mitigherebbe le preoccupazioni sul debito sovrano e stimolerà la crescita economica. Pittella evidenzia l’inefficacia dell’attuale programma di quantitative easing della BCE, che prevede l’acquisto di titoli di Stato anche da Paesi con un’economia solida e un rapporto debito/PIL equilibrato, come la Germania. Quest’ultima, infatti, non necessita di sostegno dalla BCE e presenta un consistente surplus commerciale. L’Italia, ad esempio, presenta un rapporto debito/PIL del 133% (con un debito pubblico di 2.260 miliardi di euro). Per raggiungere il target del 60% previsto dal Trattato di Maastricht (1992), lo Stato italiano dovrebbe rimborsare circa mille miliardi di euro. Pittella propone che la BCE assuma questo onere, riportando le finanze italiane ad un livello di equilibrio competitivo. Analoghe misure dovrebbero essere applicate ad altri Stati membri con un rapporto debito/PIL squilibrato. Infine, l’eurodeputato suggerisce una flessibilità sul target del 60%, proponendo una forchetta tra il 70% e il 90%, un livello ritenuto più realistico e sostenibile. Sàntolo Cannavalewww.santolocannavale.it