Nella prestigiosa aula magna del Liceo “G.B. Vico” di Nocera Inferiore, si è svolta una presentazione di progetti innovativi di open data volti alla riscoperta del patrimonio culturale locale. Questa iniziativa, frutto della proficua collaborazione tra gli studenti del liceo e il Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Salerno, rientra nel programma di alternanza scuola-lavoro. I risultati, ottenuti nell’ambito del progetto “Hetor” – una sinergia tra il Distretto ad Alta Tecnologia per i Beni Culturali della Campania (DATABENC) e il progetto europeo Horizon 2020 “ROUTE-TO-PA” – hanno evidenziato l’entusiasmo degli studenti nel recuperare e valorizzare la memoria del loro territorio, un aspetto sottolineato sia dalla preside Teresa De Caprio che dal professor Vittorio Scarano, docente di informatica dell’Università di Salerno. Il professor Scarano ha illustrato il concetto di “open data” come una risorsa fondamentale accessibile a tutti, modificabile e in grado di favorire la collaborazione e la partecipazione attiva dei cittadini. L’applicazione di questa metodologia ai beni culturali locali ne promuove la conoscenza e la diffusione. Il lavoro studentesco si è articolato in tre progetti principali: la creazione di un “Museo Aperto” virtuale del liceo, con la catalogazione di reperti scolastici (come animali tassidermizzati), un’esperienza che, seppur complessa nella ricerca delle fonti, ha stimolato grande entusiasmo; la realizzazione di itinerari culturali geolocalizzati, con una classificazione cronologica delle chiese della zona; e, infine, una ricerca sulle fabbriche dismesse di Nocera Inferiore, con l’obiettivo di ricostruire un pezzo importante della storia locale. Quest’ultimo progetto ha visto gli studenti impegnati in un’approfondita ricerca presso l’Archivio Centrale dello Stato, per recuperare i marchi delle vecchie industrie e “decifrare” documenti d’archivio, un’esperienza descritta dagli studenti stessi come “divertente e istruttiva”. La passione dimostrata dagli studenti è stata l’elemento chiave dell’iniziativa, come sottolineato dal professor Scarano, che ha invitato tutti a visitare il sito http://hetor.databenc.it/site/ per contribuire attivamente al progetto di valorizzazione culturale.
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