Il Palazzo Guerritore-Broya di Nocera Inferiore: Storia di un’icona architettonica

Il Palazzo Guerritore-Broya di Nocera Inferiore: Storia di un’icona architettonica

Un’immagine iconica di Nocera Inferiore, frequentemente immortalata dagli obiettivi fotografici, è il Palazzo Guerritore-Broya. La sua storia, che abbraccia un arco temporale compreso tra il XV e il XVI secolo, è ricca di vicende e cambiamenti. Le prime testimonianze documentate sulla proprietà risalgono al 1500, come riportato nelle “Memorie storico-genealogiche della famiglia Guerritore”: un estratto del testamento di un certo dottor Andrea Testatore ne descrive dettagliatamente la posizione e le disposizioni testamentarie relative alla sua inalienabilità, sottolineando l’antica appartenenza della dimora alla sua famiglia e imponendo la successione ereditaria maschile. La struttura, inizialmente di proprietà dei Califano, passò ai Broya in seguito all’estinzione della precedente linea ereditaria. Successivamente, alla fine del XIX secolo, l’unione matrimoniale tra Cristina Broya e Andrea Guerritore sancì il passaggio di proprietà alla famiglia Guerritore. L’aspetto attuale del palazzo è il risultato dell’intervento dell’architetto Breila, il cui restauro ha portato alla modifica della posizione della torre, originariamente rivolta verso la linea ferroviaria, all’aggiunta di decorazioni merlate e degli stemmi familiari. Il piano terra, sostanzialmente inalterato, conserva la struttura originaria del XV-XVI secolo, comprendendo i resti della cappella di San Giacomo dei Califano, voluta nel XVII secolo da Annibale Califano, accessibile attraverso un salone dotato di balaustra per assistere alle funzioni religiose. Gravemente danneggiata dal sisma del 1880, la cappella venne poi demolita. Un altro elemento architettonico, un forno del XIX secolo situato nel cortile interno con affaccio su via Dentice, destinato al servizio della comunità locale, cadde in disuso dopo la seconda guerra mondiale, subendo la stessa sorte della cappella. Si ringraziano il signor Giovanni Liguori per la preziosa collaborazione nella ricostruzione di questa storia.