Un giorno indimenticabile: 23 aprile 2011

Un bambino, in una casa moderna equipaggiata con tecnologia olografica, inciampa su una vecchia fotografia. La didascalia riporta: “23 aprile 2011. Il giorno più bello della mia vita”. Curioso, chiama il nonno, esperto di storia locale, che leggeva le notizie sul suo dispositivo digitale. Il nonno, vedendo l’immagine, rimane sorpreso. “Siediti, piccolo,” dice con emozione, “ti racconterò una storia straordinaria.” Il nipote, entusiasta, si siede accanto al nonno che, con gli occhi lucidi, inizia il suo racconto. “C’era una volta una squadra di calcio, la Nocerina, la passione della mia vita. I suoi colori, il nero e il rosso, simboleggiavano la notte e la passione. Nel 2011, contro ogni aspettativa, questa squadra, inizialmente considerata una outsider, ha raggiunto una vittoria incredibile, sconfiggendo l’Atletico Roma. Era come una favola, una Cenerentola che conquista il trono.” Il nonno descrive la squadra come un’unione di talenti: Gori, il portiere (“Batman” lo chiamavano); De Franco, Di Maio, Pomante, una difesa impenetrabile; Bruno e De Liguori, la creatività e l’agilità; Scalise e Bolzan, la velocità; Catania, Castaldo e Negro, l’attacco irresistibile; e Auteri, l’allenatore, la mente strategica dietro al successo. Il nonno continua, con voce sempre più emozionata, descrivendo la vittoria come un incantesimo, un trionfo contro ogni previsione. Il nipote, affascinato, scopre che quel giorno nella foto è anche il 23 aprile di cinquant’anni prima. Il nonno, con una lacrima che gli riga il viso, conclude: “Non importa quanti anni siano passati. Conserva gelosamente questa fotografia. È una promessa. Ricorda i colori, il rosso e il nero, e la vittoria della Nocerina”. Anche dopo la scomparsa del nonno, quella fotografia, custodita gelosamente, manterrà vivo il ricordo di quel giorno indimenticabile, simbolo di un trionfo sportivo e di un legame affettivo tra nonno e nipote.