La Festa della Madonna delle Galline a Pagani: un’esplosione di fede e folklore

A Pagani, l’attesa pasquale si tinge di un’aura speciale, un’atmosfera unica. La domenica di Pasqua, infatti, è solo il preludio alla celebrazione più sentita: la festa della Madonna delle Galline, che si svolge nell’ottava pasquale, la domenica successiva alla Resurrezione. Da oltre quattro secoli, questa festa, più di una semplice ricorrenza popolare, si dipana tra spiritualità e tradizione, nel cuore stesso della comunità. I sapori della primavera, con il profumo dei carciofi arrostiti e dei tradizionali tagliolini al ragù, si mescolano alle note allegre della musica popolare. La processione domenicale, un vero e proprio tripudio di colori e suoni, vede la Madonna attraversare le strade cittadine, dal mattino al tramonto, accompagnata da un vivace ballo. Le nacchere e le tammorre, strumento simbolo di Pagani, scandiscono il ritmo, tramandate di padre in figlio, cuore pulsante di un’identità culturale forte. L’ottava di Pasqua non è una data casuale. Secondo la leggenda, nel XVI secolo, un quadro raffigurante la Madonna del Monte Carmelo, custodito in una chiesetta diroccata a Tramonti, fu ritrovato grazie ad alcune galline, evento miracoloso che diede alla Madonna il suo nome attuale. La gallina, simbolo di prosperità e fertilità, rappresenta la Vergine stessa, alla quale, durante la processione, i fedeli offrono galline, colombi, pavoni e papere, in un’espressione di devozione commovente. Anche i padri redentoristi partecipano a questo rito, scambiando due galline con due colombi sul sagrato della basilica liguorina, in un toccante incontro simbolico tra sant’Alfonso e la Madonna. Inizialmente ospitata in un piccolo oratorio, la sacra immagine trovò poi dimora in un maestoso santuario, frutto della generosità del popolo, costruito in soli cinque mesi nel 1610, dopo la scoperta del quadro, evento ritenuto miracoloso – otto i miracoli attribuiti dalla Chiesa alla Madonna delle Galline. La struttura, con la sua facciata barocca, ricca di stucchi, ospita al suo interno capolavori artistici e architettonici: una volta a cassettoni affrescata, un pavimento in marmo policromo e un maestoso altare dove è collocata l’immagine della Madonna. Alla solennità religiosa si intreccia la festa popolare, con i “toselli”, vere edicole votive dove nacchere, tammorre e canti si uniscono alla preghiera fino all’alba del lunedì, quando i tammorrari depongono i loro strumenti ai piedi della Madonna, tornando in chiesa. Venerdì 21 aprile, alle ore 18, si apriranno le porte del santuario, chiuso dalla domenica di Pasqua per permettere la preparazione del trono, accogliendo fedeli e visitatori da tutta la Campania e non solo. Un ricco programma di iniziative, presentato dall’amministrazione comunale, accompagnerà la festa, con mostre, concerti e eventi enogastronomici, inclusi la proiezione di un documentario sulla festa stessa. Pagani attende, con la sua “festa antica dal cuore giovane”, un appuntamento imperdibile.