Il grido silenzioso di un uomo spezzato

Il grido silenzioso di un uomo spezzato

Padre Egidio Siviglia, conosciuto come Teruccio, ci offre una toccante composizione poetica che affronta un tema cruciale: la tragica indifferenza delle istituzioni verso le difficoltà quotidiane dei cittadini. Un tempo pieno di speranza e ambizione, ora si ritrova svuotato di tutto. La sua luce interiore è stata spenta, l’amore gli è stato strappato, il suo sostentamento gli è stato sottratto, riducendolo alla miseria. La sua famiglia, un tempo fonte di gioia, ora vive nell’indigenza. Mentre i potenti nuotano nel lusso, godendosi i frutti del lavoro altrui, lui, partito dal nulla come loro, li osserva con amarezza. Elezioni vinte con false promesse, dignità perduta per un’esistenza di ozio: questo è il loro lascito. La storia, però, li giudicherà. Che fine farà un cuore così indurito? Nessun privilegio di casta potrà salvarli. È ormai troppo tardi per molti, ma c’è ancora speranza. Padre Egidio lascia un monito ai figli dei potenti: in un mondo ideale, siamo tutti fratelli e sorelle. Chi non si impegna per la giustizia, pagherà il prezzo delle sue scelte. Teruccio.