APPELLO AL PASTORE

Reverendissimo Monsignore Giuseppe Giudice, ho appreso dai telegiornali della Sua recente visita alla Villa dei Fiori, struttura di assistenza per disabili. Un gesto di carità encomiabile, che mi rammenta le mie frequenti visite durante il mio mandato di sindaco, in cui intervenivo per garantire il sostegno economico ai dipendenti in difficoltà a causa di ritardi nei pagamenti da parte dell’azienda, sollecitando le istituzioni competenti (ASL e Regione). La Sua dichiarazione, “Non abbandoniamo chi soffre”, mi ha riempito di speranza, perché, Eccellenza, io stesso sono gravato da numerosi problemi di salute. Soffro di gravi dolori articolari (protesi alle anche ormai consunte), patologie vertebrali (protusioni e schiacciamenti), problemi cervicali, e una recente operazione alla cataratta che ha compromesso la mia vista. Sebbene viva con mia figlia e mio genero, che mi amano profondamente, le loro esigenze lavorative, dettate dalla necessità di provvedere alla piccola Vittoria, limitano la loro possibilità di assistermi. La Sua promessa mi ha confortato, facendomi sentire meno solo. Considerando il Suo programma, immagino che una visita mattutina, intorno alle otto, sia fattibile. La aspetto quindi per ricevere il Suo aiuto nell’alzarmi dal letto senza rischi. Vorrei aggiungere un’altra difficoltà, di natura economica: a causa di debiti con Equitalia, attualmente non posso lavorare e mi trovo in serie difficoltà finanziarie. Se possibile, durante la Sua visita, potrebbe gentilmente portarmi una bottiglia di latte e dei cornetti (con marmellata, quelli del Garden Bar sotto casa mia), e una piccola somma di denaro? In alternativa, se la Sua agenda non lo permette, potrei farmi accompagnare a casa Sua: un’idea, forse, un po’ insolita, ma che si ispira alla compassione verso i più bisognosi predicata da Papa Francesco. Attendo fiducioso Sue notizie, con la speranza di poter presto testimoniare il Suo impegno nel mantenere le promesse. Distinti saluti, Aldo Di Vito [email protected]