La dipendenza dallo smartphone ha raggiunto livelli allarmanti tra i giovani, tanto che la prospettiva di una batteria scarica genera ansia e disagio. Numerose ricerche a livello nazionale confermano questa tendenza, e una nostra indagine su un campione di cento ragazzi nocerini (16-25 anni, bilanciato per genere) ne fornisce ulteriore prova. All’interrogativo su quale fosse l’oggetto indispensabile, l’82% ha risposto il caricabatterie (o la sua versione portatile), con una ripartizione pressoché uguale tra maschi e femmine. Le motivazioni rivelano un legame profondo con la vita social: i ragazzi, praticamente sempre connessi, documentano ogni aspetto della loro giornata online, dai pasti ai selfie in classe, a scapito dell’attenzione alle lezioni. Molti hanno affermato che il caricabatterie è importante quanto l’ossigeno, sottolineando come amici, genitori e partner li contattino esclusivamente tramite app di messaggistica, come WhatsApp o Messenger, anziché telefonicamente. Questa situazione dovrebbe indurre una riflessione nei genitori sulla loro responsabilità. Si assiste infatti a un fenomeno diffuso: anche a stretto contatto, i giovani comunicano prevalentemente tramite chat, trascurando le interazioni dirette. Ci si domanda se i tempi in cui il cellulare serviva per le emergenze e le conversazioni faccia a faccia erano forse migliori, se il suono di un telefono mobile richiamava alla mente la chiamata rassicurante di una madre preoccupata.
Questa volta si parla di quella che era stata definita la “peggiore scuola d’Italia”, l’Istituto…
Il nuovo Decreto Meloni è una mannaia per gli automobilisti. Addio patente a 65 anni:…
Incredibile ma vero: il Grande Fratello sta per salutare un vip che ha fatto la…
È notizia dell'ultima ora che l'Augmentin, il noto antibiotico, potrebbe essere presto off limits. Quando…
La Meloni vuole che tutti vivano sotto i cipressi. Nuova tragedia per chi è in…
Lo sapevate che c'è un aeroporto dove i biglietti costano meno qui in Italia? Ecco…