La recente ondata di arresti presso l’Istituto Nazionale Tumori “Fondazione G. Pascale” di Napoli ha suscitato indignazione e acceso il dibattito politico regionale. L’inchiesta, che ha portato all’arresto di un medico dirigente e della sua consorte, ha rivelato un illecito arricchimento ottenuto sfruttando forniture destinate a pazienti oncologici in fase terminale. Tonino Scala, segretario regionale di Sinistra Italiana, ha duramente criticato l’amministrazione regionale guidata da Vincenzo De Luca, definendola responsabile di una gestione fallimentare della sanità campana. Scala, con toni aspri, ha accusato la giunta regionale di inefficienza e di aver permesso che la sanità, promessa come motore di sviluppo, divenisse invece simbolo del malgoverno regionale, dominata da interessi privati. In particolare, Scala ha sottolineato il caso di Elia Abbondante, arrestato per corruzione e nominato pochi mesi prima da De Luca direttore generale della Asl Napoli 1 Centro, la più grande d’Europa. Questo episodio, secondo Scala, rappresenta l’ennesimo esempio di incapacità di attuare un reale cambiamento. Pur ribadendo il principio di garantismo per gli indagati e il rispetto per l’operato della magistratura, Scala ha chiesto a De Luca di assumersi le proprie responsabilità, di rendere conto delle proprie scelte e di trarre le conseguenze dalle proprie azioni, operando finalmente una scelta giusta e coraggiosa.
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