Le associazioni per la gestione pubblica dell’acqua sollecitano la nomina di un responsabile che acceleri la fine della delega al privato Gori, auspicando un modello di gestione consortile pubblica. La Rete dei Comuni per l’acqua pubblica del distretto Sarnese Vesuviano esorta i membri del nuovo consiglio distrettuale a concordare univocamente la figura di un coordinatore, incaricato di riportare il servizio idrico integrato sotto controllo pubblico. L’obiettivo principale della Rete, che il 19 dicembre ha eletto dieci rappresentanti nel consiglio di distretto del neonato Ente Idrico Campano, è la rapida risoluzione del contratto con il gestore privato Gori S.p.a., affidando la gestione ad una società consortile interamente pubblica, partecipata esclusivamente dai comuni. “La stragrande maggioranza dei consiglieri di distretto, anche al di fuori della nostra coalizione, ha espresso sostegno alla gestione pubblica dell’acqua – affermano i rappresentanti del gruppo – molti ritengono che, dopo quindici anni di problematiche, i comuni debbano riassumere il controllo di una risorsa essenziale, sostituendo la Gori con una gestione pubblica consortile. Se si intende rispettare la volontà popolare, manifestatasi chiaramente nei referendum del 2011, è giunto il momento di collaborare per proteggere il nostro territorio, dimostrando la capacità degli enti locali di amministrare efficacemente, con trasparenza, democraticamente e in modo solidale e partecipativo, una risorsa così cruciale. Pertanto, proponiamo l’elezione unitaria di un coordinatore che guidi il processo di ripubblicizzazione del servizio idrico e chiediamo alle forze politiche, a livello regionale e nazionale, di abbandonare la politica fallimentare delle privatizzazioni e delle grandi fusioni aziendali, sostenendo invece il processo di riappropriazione civica della gestione dell’acqua”.
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