L’edificio che ospita oggi il Comune di Nocera Inferiore, completato nel 1885 a un costo di 300.000 lire (valore dell’epoca), celebra quest’anno il suo 132° anniversario. Prima del 1799, la sede municipale era ubicata nel palazzo Vitolo, demolito durante l’apertura di via Barbarulo. Nel marzo del 1800, la violenza dei sanfedisti del cardinale Ruffo di Calabria, giunti a Nocera per l’esecuzione del massone Orazio Tortora e dei suoi compagni (Francesco Federici, Paolo Pecoraro e Gaetano Villani), devastò e incendiò la sede comunale, causando la perdita dell’intero archivio. In seguito alla scomparsa delle Università, all’inizio del XIX secolo, si costituirono i comuni di Nocera Corpo (inizialmente con uffici sopra il convento di Santa Maria del Presepe, poi in un piano aggiunto all’antica struttura carceraria) e San Matteo (con sede nell’attuale palazzo San Matteo). Successivamente, l’ex carcere ospitò sia gli uffici municipali che il Tribunale Regio. La necessità di una sede più adeguata alle esigenze amministrative, in linea con la modernizzazione della città verso la fine dell’Ottocento, portò alla costruzione dell’attuale municipio, progettato dall’architetto salernitano Carmelo Conte. L’edificio era concepito per ospitare sia gli uffici comunali che le scuole elementari, come dimostra l’accesso posteriore che conduceva alla scuola elementare “Ugo Foscolo”. La configurazione attuale del centro, con le vicine piazze Amendola e Diaz, è frutto di interventi più recenti. La creazione di piazza San Monica (poi intitolata a Giovanni Amendola) comportò la demolizione di parte di casa Cicalese e l’ampliamento dello spazio antistante le botteghe dei Pisacane. La statuetta di Mercurio, patrono del commercio, nell’atrio del municipio, fu realizzata nel 1923 con il bronzo residuo impiegato per il monumento ai caduti in piazza Trieste e Trento. La fontana di piazza Diaz fu invece commissionata nel 1950 dal commissario prefettizio Giuseppe Atzori.
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