Stendere i panni è un’attività domestica che richiede attenzione e pianificazione: scegliere il momento migliore della giornata, considerando sole e pioggia, per evitare danni al bucato. Tuttavia, un problema comune, soprattutto in condominio, è la fuoriuscita di acqua dai panni stesi, causando disagi ai piani inferiori. Da una gentile richiesta di moderazione a un acceso litigio il passo è breve. Legalmente, il diritto a stendere il bucato è subordinato al rispetto dei diritti altrui. Se il regolamento condominiale, o il contratto di acquisto dell’immobile, vieta espressamente lo stillicidio (ovvero lo sgocciolamento dell’acqua), tale divieto è vincolante per tutti i condomini. Analogamente, una delibera assembleare unanime stabilisce la regola. In assenza di specifiche disposizioni, il principio generale è che è consentito stendere i panni, a condizione di evitare danni ai balconi sottostanti. L’eventuale presenza di fili e staffe per stendere il bucato non costituisce una servitù di stillicidio a carico dei piani inferiori. Dichiarazioni rassicuranti sulla pulizia o il profumo del bucato non sono rilevanti. Infatti, la persistenza di danni può configurare il reato di getto pericoloso di cose (art. 674 c.p.). Una soluzione spesso trascurata, ma efficace, è una centrifugazione ottimale del bucato in lavatrice.
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