Spesso sottovalutato, il cavolfiore viola di Catania, con la sua vivace tonalità, si rivela un ingrediente prelibato, apprezzato da grandi e piccini. Originario della Sicilia orientale, questo ortaggio, frutto dell’incrocio tra cavolfiore e broccolo, arricchisce le tavole invernali con il suo colore intenso e i suoi benefici per la salute. La sua pigmentazione violacea è dovuta all’elevata concentrazione di carotenoidi e antociani, potenti antiossidanti che combattono i radicali liberi, proteggono i capillari, prevengono le infiammazioni e svolgono un’azione antineoplastica. Ricco di vitamine (A e C), calcio, selenio, potassio e fibre, questo cavolfiore favorisce anche la diuresi. Versatile in cucina, si presta a numerose preparazioni: antipasti, primi piatti, sformati e torte salate. Un esempio di ricetta tradizionale catanese è il “bastaddu affucatu” (cavolfiore affogato), il cui nome dialettale, che significa “bastardo”, non è un insulto, bensì una denominazione locale. Preparato tra novembre e le festività natalizie, può essere servito come antipasto rustico o contorno, oppure utilizzato per farcire la “scacciata”. Ecco una ricetta per 4 persone: 1,5 kg di cavolfiore viola, 6 cipolline novelle, 3 acciughe, 100 g di pecorino stagionato, 100 g di olive nere denocciolate, un bicchiere di vino rosso, olio extravergine di oliva, sale e pepe. Dopo aver pulito e affettato finemente il cavolfiore, e aver preparato le cipolline, le acciughe e il pecorino, si stratifica il tutto in un tegame, alternando cavolfiore, cipolle, acciughe, pecorino, sale e pepe. Si irrorerà con un filo d’olio. Cuocere a fuoco lento, coperto, aggiungendo poca acqua se necessario, per consentire al cavolfiore di cuocere a vapore e soffriggere leggermente. Agitare di tanto in tanto, e una volta quasi cotto, girare il tortino aiutandovi con il coperchio. Bagnare con il vino rosso, lasciarlo evaporare, poi aggiungere a filo l’olio fino alla base. Terminata la cottura, il cavolfiore risulterà tenero ma compatto. Sformare con cura e servire a temperatura ambiente, magari accompagnato da un buon vino rosso. Un consiglio: il giorno dopo è ancora più saporito! Buon appetito!
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