L’oscuro lato di Internet: un’analisi del Dark Web

Il Dark Web, spesso erroneamente confuso con l’intero Deep Web, rappresenta una porzione nascosta e inaccessibile del cyberspazio, richiedendo strumenti specializzati e conoscenze specifiche per la navigazione. A differenza dei siti indicizzati dai motori di ricerca tradizionali, l’accesso al Dark Web si basa su indirizzi specifici e protocolli alternativi, come Tor (The Onion Router), un sistema di comunicazione anonima che crittografa i dati tramite una rete di server intermedi, rendendo difficile il tracciamento dell’attività online. L’arresto di Ross Ulbricht, creatore del famigerato mercato illegale Silk Road, ha recentemente riportato l’attenzione pubblica su questo mondo virtuale. Ma cosa si cela realmente dietro questa oscura rete?
Un recente studio di Terbium Labs, condotto da Clare Gollnick ed Emily Wilson, ha analizzato 400 siti web del Dark Web, denominati “onion”, scoprendo una realtà complessa. Circa la metà dei siti esaminati offriva beni e servizi leciti, come articoli scientifici o dati, mentre la restante parte ospitava contenuti illegali. In particolare, il 45% dei siti analizzati si dedicava al traffico di stupefacenti, l’11,9% alla vendita di farmaci contraffatti, il 4,6% a truffe online e altrettanto alla commercializzazione di servizi di hacking. Un’allarmante percentuale del 3,7% era dedita alla diffusione di materiale pedopornografico, mentre solo lo 0,9% era correlato ad estremismi politici. È importante sottolineare che lo studio non ha potuto determinare la popolarità relativa di ciascun sito, limitando quindi la comprensione della reale diffusione di queste attività criminali. La presenza di organi umani in vendita è un’affermazione che richiede ulteriori verifiche e dati concreti per essere confermata.