Il 13 dicembre, giorno dedicato a Santa Lucia, i siciliani osservano una tradizione antica: l’astinenza da pane e pasta. Questa usanza, legata a un miracolo attribuito alla santa, ricorda un periodo di carestia nel 1646, superato grazie all’arrivo di navi cariche di grano. La popolazione, per sfamarsi velocemente, bollì il grano invece di macinarlo, dando origine alla cuccìa (da “coccio,” chicco). Un proverbio palermitano, “Vulissi pani, pani unn’aiu e accussì mi staiu”, riflette questa rinuncia simbolica. Anticamente, anche le briciole di questo semplice dolce venivano lasciate sui tetti per gli uccelli, gesto propiziatorio. Oggi, la ricetta si è evoluta, offrendo una versione più ricca e golosa. Ecco una possibile preparazione: lessare 500 grammi di grano tenero per 6-8 ore a fuoco lento (o 50 minuti in pentola a pressione), dopo averlo ammollato per tre giorni, cambiando l’acqua quotidianamente. Una volta cotto e ben scolato, si unisce a una crema preparata con 800 grammi di ricotta di pecora setacciata, 300 grammi di zucchero, frutta candita, 100 grammi di cioccolato fondente tritato, cannella e un pizzico di sale. La crema, dopo mezz’ora di riposo, viene amalgamata al grano lesso. La cuccìa, da gustare fredda, può essere arricchita con crema di latte, cioccolato o miele, aprendo a infinite varianti. Buon appetito!
Annarita Ferrara, consigliera comunale e provinciale, ha espresso la sua incondizionata solidarietà al sindaco di…
Studenti e ragazzi di Nocera Superiore avranno l'opportunità di partecipare a due distinte giornate, il…
Il Partito Democratico e Sinistra Italiana di Nocera Inferiore hanno espresso la loro piena solidarietà…
Un diciassettenne di Scafati è stato internato in un istituto penale minorile a seguito di…
Il Comune di Nocera Inferiore ha ottenuto un finanziamento di 10.000 euro dal Parco Regionale…
A causa di un improvviso malessere del cantautore, il gran finale del Nocera Jazz Festival,…