Trionfo della Costituzione e del Popolo: Scala celebra la vittoria sul Referendum

Il segretario regionale di Si-Sel, Tonino Scala, reduce da una faticosa campagna in Campania contro la proposta Renzi, esulta per il successo riportato contro l’ex premier e la “sfrontata e cinica arroganza” di Vincenzo De Luca. La Costituzione ha prevalso, afferma Scala, così come la volontà popolare, che dopo anni ha riabbracciato le urne. Il Sud, invece di supplicare, ha finalmente sfondato le porte, dimostrando forza e buon senso. La ragione ha trionfato sulle clientele, sui poteri forti e sulla presunzione di chi, abusando del potere, voleva usare la Costituzione come strumento per un disegno spietato. Sono state sconfitte le menzogne, le campagne mediatiche aggressive, Confindustria, le banche, la paura e le strategie di distrazione di massa. I media che hanno sostenuto questa visione sono stati smentiti, così come l’ideologia dell’uomo solo al comando, che ha flagellato il nostro Paese per troppo tempo. In Campania, in particolare, ha perso De Luca, con la sua arroganza e il suo disprezzo per il popolo sovrano, insieme alle sue pratiche clientelari che hanno ridotto la nostra terra a feudo di potentati. Il popolo campano, finalmente libero dalla sudditanza, ha vinto. De Luca, padre e figlio (il primo governatore regionale, il secondo capo del comitato per il “Sì”), sono usciti sconfitti, così come il nepotismo. È crollata la narrazione fasulla che dipingeva il “Sì” come argine al populismo, ignorando che questo fenomeno nasce dalla deindustrializzazione, dalla disoccupazione, dalla distruzione del welfare, dalla sfiducia nelle istituzioni, percepite come strumenti di interessi finanziari internazionali, e dalla crisi economica globale. Una Costituzione che ci ha permesso di sopravvivere a decenni di governi Dc e berlusconiani, ha trionfato. Ora inizia la fase della ricostruzione: occorre costruire un Paese che sappia sfruttare questo risultato, evitando pasticci, concordando su nuove regole, approvando una nuova legge elettorale condivisa. Spetta alla sinistra il compito di proporre un progetto credibile. La lotta al populismo deve colpire le cause che lo generano e oggi questa responsabilità storica ricade sulla sinistra. Dobbiamo superare le divisioni e costruire una sinistra ampia, capace di dialogare con i più deboli, una sinistra che affronti i problemi con coraggio, che parta dalle sofferenze del popolo per offrire un progetto di governo serio e affidabile. Se non ora, quando?