Sentenza rivoluzionaria: la Corte Costituzionale abolisce l’attribuzione automatica del cognome paterno

Sentenza rivoluzionaria: la Corte Costituzionale abolisce l’attribuzione automatica del cognome paterno

La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale l’assegnazione automatica del cognome paterno ai figli nati all’interno di un matrimonio. Questa decisione, attesa da lungo tempo, pone fine a una norma implicitamente discriminatoria, contrastante con i principi di uguaglianza e solidarietà sanciti dagli articoli 2, 3, 29 e 117 della Costituzione. La sentenza rappresenta un significativo passo avanti verso una visione della famiglia finalmente libera da retaggi patriarcali. Il verdetto è nato da una questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Corte d’Appello di Genova, riguardante una coppia italo-brasiliana che desiderava registrare il proprio figlio con il doppio cognome, già utilizzato in Brasile. La strada verso questa sentenza è stata lunga: iniziata circa quarant’anni fa con una proposta di riforma parlamentare, ha visto nel tempo due precedenti pronunce della Corte (1998 e 2006) che ne sottolineavano la necessità. Nel 2014, anche a seguito di un rimprovero da parte della Corte Europea dei diritti dell’uomo, è stato redatto un disegno di legge che consentirebbe ai genitori di scegliere il cognome del padre, della madre o entrambi, nell’ordine concordato. In caso di disaccordo, la legge prevede l’assegnazione di entrambi i cognomi in ordine alfabetico, con i fratelli e sorelle successivi che porterebbero lo stesso cognome del primogenito. I figli con doppio cognome potrebbero poi trasmettere ai propri eredi solo uno dei due cognomi. Tale norma si applicherebbe anche ai figli adottivi e nati fuori dal matrimonio. Il disegno di legge, approvato dalla Camera ma bloccato al Senato da due anni, si spera ora venga ripreso in considerazione alla luce della recente sentenza, risolvendo così le complessità e le incertezze attuali relative all’ottenimento del doppio cognome tramite l’iter prefettizio.