Ricordi e Riti Ancestrali dei Defunti a Nocera

La commemorazione dei defunti a Nocera Superiori è intrisa di tradizioni secolari che testimoniano un profondo legame tra vivi e morti. Secondo le antiche credenze locali, le anime dei trapassati facevano ritorno sulla terra tra il giorno dei Morti e l’Epifania, richiedendo un ricordo costante. Ogni sera, si lasciava la tavola apparecchiata con cibo, tra cui il caratteristico nocciolato (“mandorle atterrate”), simbolo di prosperità e vita, e altri dolci a forma di ossa, per offrire ristoro alle anime e manifestare la condizione economica agiata delle famiglie. I riti funebri, un tempo più solenni, prevedevano un corteo che seguiva il feretro dalla chiesa al cimitero, accompagnato da una banda musicale. Particolarmente suggestivi erano i funerali dei bambini, con bare portate a spalla, fiori e confetti lanciati lungo il percorso da un corteo di bambini in abiti da Prima Comunione. L’usanza di recarsi alle tombe per deporre fiori e accendere candele manteneva vivo il contatto con i defunti, che potevano manifestarsi nei sogni per offrire consigli o presagi. Si credeva che alcune anime, a causa di colpe terrene, non potessero accedere immediatamente al Purgatorio, restando sulla terra per espiare i propri peccati. Il 2 novembre, i familiari trascorrevano l’intera giornata presso le tombe, elegantemente vestiti, fino alla chiusura del cimitero alle 18. Un destino diverso attendeva i suicidi, gli attori e le prostitute, anticamente sepolti fuori dalla terra consacrata, alle spalle della chiesa di Piedimonte, sebbene di queste sepolture non resti oggi alcuna traccia. L’abitudine di lasciare apparecchiata la tavola, oltre a rappresentare un gesto di pietà, rifletteva la convinzione che la presenza dei defunti dovesse essere onorata e confortata.