L’autunno è alle porte. La lirica di Carla D’Alessandro evoca magistralmente l’atmosfera malinconica di questa stagione. Il ventuno settembre giunge con un vento fresco che accarezza la pelle abbronzata dall’estate ormai morente. Questa data segna la fine delle giornate estive, dei bagni caldi e della spensieratezza. Settembre si chiude in sé stesso, custodendo nel suo grembo le foglie che cadono, un caleidoscopio di rossi, gialli e verdi muschiati, che scendono dolcemente dagli alberi maestosi e dai giovani rami. Il cielo vibra, un contrasto di nuvole bianche e grigie, mentre il sole continua a riscaldare le giornate, alimentando un’illusione di estate ancora presente. Nei giardini, i bambini giocano, le loro biciclette colorate sfrecciano in veloci corse, le risate accompagnano i lanci delle palline, dimentichi per qualche ora dei doveri scolastici. Il ventuno settembre è arrivato, ponendo fine alla libertà estiva e alla leggerezza dello spirito. L’animo si ritira ora nei suoi pensieri più cari, come un bambino che si nasconde in un angolo segreto della sua casa, lontano dagli sguardi degli adulti. Carla D’Alessandro
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