Spaghetti al Nero di Seppia: Un Inquietante Piacere Gastronomico

Questo piatto, dal colore insolito, potrebbe inizialmente sorprendere alcuni palati. Ma chiudete gli occhi, assaggiate, e vi ricrederete! Si narra che Giselda Fojanesi, moglie del poeta catanese Mario Rapisardi, disgustata alla vista di questo piatto durante un viaggio nella città etnea, lo definì “un sinistro pasto da selvaggi”. Il marito e la suocera tentarono invano di farle cambiare idea, senza successo. Questa avversione, pare, fu all’origine di contrasti coniugali, che portarono la giovane a trovare conforto tra le braccia di un altro illustre catanese, Giovanni Verga. L’utilizzo della sacca d’inchiostro della seppia è tipico della Sicilia orientale; la paternità di questa ricetta è rivendicata da messinesi, siracusani e catanesi, con quest’ultimi che ne offrono una variante suggestiva: il “ripiddu ‘nnivicatu” (scorie innevate dell’Etna), un risotto al nero di seppia guarnito con ricotta fresca e salsa di pomodoro piccante, ispirato all’immagine del vulcano in eruzione. Ingredienti per 4 persone: 4 seppie fresche (con 4 sacche di nero), 400 g di spaghetti, 200 g di concentrato di pomodoro, sale e pepe q.b., ½ bicchiere di vino bianco. Per il soffritto: olio EVO e cipolla tritata finemente. Preparazione: pulire le seppie, incidere la parte superiore, aprirle, e rimuovere le viscere, estraendo con cautela le sacche di nero. Lavare le seppie, rimuovere la pelle, e tagliarle a strisce (eventualmente farle pulire dal pescivendolo). In una padella, imbiondire la cipolla nell’olio, aggiungere le seppie, sfumare con il vino e rosolare per 5 minuti. Unire il concentrato di pomodoro e, se necessario, diluire con 4 cucchiai d’acqua. Rompere le sacche di nero direttamente nella padella e attendere che il sugo diventi nero. Salare, pepare e cuocere a fuoco lento fino a raggiungere la densità desiderata, coprendo parzialmente la padella per evitare schizzi. Cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata, tenendo da parte un po’ di acqua di cottura. Scolare la pasta e mantecarla nel sugo. Servire immediatamente. Assolutamente vietato aggiungere formaggio. L’unico inconveniente? Il colore che lascia sulla lingua. Buon appetito!