Autovelox su strade urbane: la sentenza che invalida le multe

Autovelox su strade urbane: la sentenza che invalida le multe

La Corte di Cassazione ha stabilito che le multe per eccesso di velocità rilevate da autovelox in ambito urbano sono nulle se la strada non rispetta specifici requisiti. La sentenza n. 12231 del 2016 evidenzia l’importanza del rispetto delle normative del Codice della Strada, in particolare l’articolo 2, che definisce le caratteristiche delle strade di categoria D. Sebbene il prefetto possa autorizzare l’installazione di autovelox, tale autorizzazione non è valida se la via urbana non presenta le caratteristiche necessarie per essere classificata come strada di scorrimento. Questo significa che la strada deve avere carreggiate separate da spartitraffico, con almeno due corsie per direzione di marcia, più eventuali corsie riservate ai mezzi pubblici e aree laterali per la sosta. La presenza di uno spartitraffico è quindi fondamentale. La giurisprudenza sottolinea una crescente preoccupazione riguardo all’uso degli autovelox, spesso più volto ad aumentare le entrate degli enti che a migliorare la sicurezza stradale. La segnalazione adeguata e la visibilità dell’apparecchio sono, comunque, elementi imprescindibili per la validità della rilevazione. L’installazione di autovelox su autostrade e strade extraurbane principali è invece sempre permessa. Per le strade extraurbane secondarie e le vie urbane di scorrimento, è necessario un decreto prefettizio che tenga conto non solo della discrezionalità amministrativa, ma anche delle caratteristiche tecniche della strada, del tasso di incidenti e della fattibilità del fermo del veicolo senza compromettere la sicurezza e la fluidità del traffico. In mancanza di tali requisiti, la multa è da considerarsi illegittima.