Matrimonio annullato: eccessiva dipendenza materna causa di nullità

Matrimonio annullato: eccessiva dipendenza materna causa di nullità

Un’eccessiva dipendenza emotiva da parte dello sposo nei confronti della madre, tale da compromettere gravemente il rapporto coniugale, può costituire motivo di annullamento del matrimonio. Questo è quanto emerso da una recente sentenza, confermando una precedente decisione del tribunale ecclesiastico. Il caso riguardava una coppia dove l’uomo dimostrava una condotta affettivamente distaccata verso la moglie, conseguenza di una forte dipendenza dalla figura materna, descritta dagli esperti come una condizione patologica che si è manifestata pienamente dopo il matrimonio. Tale comportamento, ha stabilito il giudizio, ha impedito al marito di adempiere all’obbligo fondamentale di una adeguata interazione psico-sessuale all’interno del matrimonio. La Corte d’Appello di Brescia ha omologato la sentenza ecclesiastica, riconoscendone la validità nel sistema giuridico italiano. La moglie, appellandosi in Cassazione, aveva invece sostenuto che la condizione psichica del marito, definita dal consulente come “celata” durante il fidanzamento, fosse stata deliberatamente nascosta. La ricorrente mirava alla separazione legale e al conseguente assegno di mantenimento, un diritto non garantito in caso di annullamento del matrimonio. La Suprema Corte ha chiarito, tuttavia, che il termine “celare” indica una patologia preesistente, ma non necessariamente manifesta prima del matrimonio. Inoltre, la decisione non viola né l’ordine pubblico né il principio di affidamento, in quanto la causa di nullità del matrimonio, accertata dal giudice ecclesiastico, seppur differente dalle norme italiane sull’invalidità matrimoniale per errore essenziale su qualità personali del coniuge, non contrasta con principi fondamentali del diritto italiano. L’invalidità del consenso matrimoniale derivante da tale condizione mentale prevale sulla tutela dell’affidamento del coniuge all’oscuro della situazione al momento della celebrazione del rito. Sebbene la gratitudine filiale sia un sentimento positivo, una dipendenza eccessiva dalla figura materna, simile a un legame morboso, può minare irrimediabilmente la riuscita di un rapporto coniugale.