Un imprenditore nocerino guida Unindustria Lazio

Un imprenditore nocerino guida Unindustria Lazio

Diciotto anni fa, Gerardo Iamunno lasciò Nocera Inferiore per il Lazio, trasferendosi con la famiglia (moglie, due figlie e il fratello Rino, ex agente di pubblica sicurezza). A Paliano, in provincia di Frosinone, ha fondato due fiorenti aziende di arredobagno, impiegano cinquanta persone e vantano un fatturato annuo di otto milioni di euro. Il 12 maggio, ha raggiunto un traguardo significativo: l’elezione a presidente di Unindustria, l’associazione laziale delle PMI affiliata a Confindustria. “Siamo la seconda associazione in Italia per dimensioni, dopo quella lombarda,” afferma con orgoglio. Iamunno, 51 anni, sottolinea l’onore di ricoprire questo ruolo, non essendo originario del Lazio. La sua carriera iniziò presso Euroflex, sotto la guida di Mauro Maccauro, attuale presidente di Confindustria Salerno, dove ha maturato una solida esperienza imprenditoriale. Successivamente, ha seguito l’intuizione di dedicarsi all’arredo bagno, sfruttando l’esperienza paterna nella lavorazione del vetro. In undici mesi, ha realizzato un capannone di 8000 metri quadri, approfittando delle procedure semplificate della zona. Le sue figlie, Susanna (23 anni, laureanda in psicologia e sociologia del marketing) e Rita (20 anni, studentessa di grafica e comunicazione), rappresentano una solida risorsa futura. L’azienda principale, Gran Tour, produce mobili da bagno, mentre la 3 Rain Box si concentra su box doccia e piatti doccia. Per il futuro, Iamunno punta sulla creazione di reti d’impresa, l’adozione di tecnologie innovative per la realizzazione di distretti industriali digitali e processi produttivi integrati, sfruttando le potenzialità del Lazio nei settori farmaceutico, automobilistico, ceramico e agroalimentare. Ritiene che la crisi sia superata, sottolineando la crescita dell’export laziale (+9% nel 2015) e il successo di iniziative come il piano industriale Fiat. L’auspicio è quello di promuovere la collaborazione tra le imprese, creando poli industriali digitali, flessibili e competitivi, capaci di adattarsi all’evoluzione del mercato, perché “l’unione fa la forza”.