Inquinamento idrico in Campania: dati mancanti e preoccupazioni per la salute pubblica

Inquinamento idrico in Campania: dati mancanti e preoccupazioni per la salute pubblica

Un rapporto dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) evidenzia una grave lacuna informativa riguardo alla presenza di pesticidi nelle acque della Campania. I dati dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPAC) si fermano al 2013, violando le normative che impongono la consegna dei report entro il 31 marzo. Questa mancanza di aggiornamento, denunciata dagli attivisti del Movimento 5 Stelle di Nocera Inferiore, genera seria preoccupazione per lo stato di salute delle falde acquifere. In particolare, l’assenza di dati sulle acque sotterranee, limitandosi solo ai prelievi superficiali, rende impossibile una valutazione accurata della situazione. La situazione è ulteriormente aggravata dalla revisione del Grande Progetto Sarno, dove, nonostante i risultati positivi ottenuti dalle richieste dei comitati cittadini per la rivalutazione del progetto e la mitigazione dei rischi di contaminazione del sottosuolo, permangono timori riguardo alle possibili infiltrazioni di sostanze inquinanti. Le dichiarazioni dell’esperto, Professor Versace, sulla necessità di costruire vasche di contenimento, sottolineano l’urgenza di una maggiore attenzione, evitando che le soluzioni adottate per la gestione delle acque inquinate causino nuovi problemi. Prima di qualsiasi intervento, sono indispensabili bonifiche complete, dragaggio, analisi approfondite e la definitiva eliminazione degli sversamenti illegali. La trasparenza e la chiarezza sono fondamentali per evitare allarmismi che potrebbero danneggiare il settore agroalimentare, fornendo ai cittadini informazioni precise sulla qualità dell’acqua potabile e dell’aria che respirano. La disinformazione, unita ai disastri ambientali della Terra dei Fuochi e all’inquinamento del bacino idrogeografico del Sarno, scoraggia la scelta di prodotti a chilometro zero, portando paradossalmente a una preferenza per alimenti provenienti da altre regioni.