La pasta a cena: un alleato inaspettato per la perdita di peso

Le diete drastiche spesso demonizzano i carboidrati, privilegiando le proteine per la perdita di peso. Tuttavia, questi macronutrienti sono essenziali per il benessere fisico, preservando la massa muscolare. Una ricerca recente, secondo la nutrizionista Sara Farnetti, ha dimostrato che spostare l’assunzione di carboidrati alla sera, mantenendo invariate le calorie totali e la composizione dei pasti, favorisce il dimagrimento. Questo principio, spiega la Farnetti sul suo sito, è alla base del suo metodo alimentare funzionale. Le diete molto povere di carboidrati, pur promettendo risultati rapidi, presentano inconvenienti: sovraccaricano i reni con un eccesso di proteine animali e offrono poca soddisfazione dal punto di vista gustativo. La ricerca, condotta dall’Università di Gerusalemme, evidenzia che consumare pasta di sera incrementa la produzione di leptina, l’ormone della sazietà, e di adiponectina, un ormone che regola i livelli di glucosio e colesterolo, migliora la sensibilità all’insulina ed esercita un’azione antinfiammatoria. Contrariamente alla credenza diffusa, l’alto contenuto di amido della pasta fornisce energia prolungata senza picchi glicemici. Lo studio, svolto su 78 partecipanti obesi, ha diviso i soggetti in due gruppi, entrambi sottoposti per sei mesi a una dieta ipocalorica (45-50% di carboidrati da pasta, riso, pane, patate e frutta o biscotti). Il gruppo che ha consumato i carboidrati prevalentemente alla sera ha perso più peso, riducendo la massa grassa, la fame, i livelli di glucosio e colesterolo. L’aumento improvviso dell’insulina, causa dell’accumulo di adipe, è il vero ostacolo alla perdita di peso. La Farnetti conclude che una corretta combinazione degli alimenti e una preparazione adeguata della pasta, consumata la sera, rispettando i ritmi fisiologici del sonno, consente di dimagrire indipendentemente dal contenuto calorico del pasto, purché si mantenga un basso indice glicemico.