Discussione sul Referendum sulle trivellazioni a Nocera Inferiore

A pochi giorni dalla consultazione popolare, l’aula consiliare del municipio nocerino ha ospitato un dibattito sul futuro del settore energetico italiano, incentrato sul referendum del 17 aprile. La consultazione, frutto dell’iniziativa di nove Regioni, chiede ai cittadini di esprimersi sull’abrogazione della norma che consente la ricerca e l’estrazione di idrocarburi entro le dodici miglia dalla costa, senza limiti temporali e fino all’esaurimento dei giacimenti. Organizzato dal Partito Democratico locale, l’incontro, intitolato “Trivellazioni e Politiche Energetiche”, ha visto la partecipazione di diverse figure istituzionali e rappresentanti della società civile.

Il sindaco Manlio Torquato, pur riconoscendo l’incertezza sugli effetti ambientali delle estrazioni petrolifere, ha sostenuto l’importanza di un voto favorevole al referendum, focalizzando l’attenzione sull’aspetto politico della questione e sulla necessità per qualsiasi governo di mantenere rapporti con gli operatori privati del settore. Nicola Landolfi, segretario provinciale del PD, ha sottolineato il significato dell’evento come inizio di una nuova fase collaborativa tra partito e amministrazione, superando le divisioni interne e concentrandosi sull’azione politica concreta. Pur dichiarando la posizione del partito nazionale sull’astensione, Landolfi ha espresso la propria intenzione di votare “sì” e ha auspicato un’alta affluenza alle urne.

L’assessore all’ambiente Francesco Scarfò ha analizzato gli effetti del voto, evidenziando come un esito positivo rappresenterebbe un forte impulso alla transizione energetica verso le fonti rinnovabili, un settore in cui l’Italia ha già compiuto significativi progressi. Giancarlo Di Serio, presidente dell’associazione “#Cambiamenti”, ha condiviso l’opinione favorevole al “sì”, sottolineando l’importanza di superare il quorum per promuovere un nuovo modello energetico che privilegi la salute e l’ambiente.

Una posizione contrastante è stata espressa da Gerardo Pirone, segretario generale della UIL, che ha ribadito la libertà di scelta dei propri iscritti, giudicando il referendum sostanzialmente inutile. Pur così, ha invitato a votare, anche con un “no”, per favorire una transizione verso un futuro ecosostenibile. Infine, Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania, pur riconoscendo il valore simbolico del referendum, ha auspicato un maggiore impegno nell’autoproduzione energetica e nello sfruttamento di fonti rinnovabili, sottolineando le potenzialità occupazionali e gli investimenti legati a questa scelta. Il dibattito, dunque, ha dimostrato come, pur nella diversità delle opinioni, il confronto costruttivo possa favorire una più ampia consapevolezza sulle sfide energetiche del futuro.

Redazione

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