Inquinamento e salute a Nocera Inferiore: un appello per l’aggiornamento del registro tumori

Un convegno tenutosi presso il convento di Sant’Antonio a Nocera Inferiore ha affrontato il tema cruciale del rapporto tra tumori e inquinamento ambientale nell’Agro Nocerino. Emiddio Ventre, del comitato “No vasche No inquinamento” e organizzatore dell’evento, ha sottolineato la necessità di aggiornare il registro tumori regionale, fermo al 2009. Ventre ha presentato una petizione, sostenuta da circa 3000 firme raccolte in un mese, indirizzata alla Regione Campania per richiedere dati ufficiali aggiornati. L’Agro Nocerino, attraversato dal Sarno, fiume considerato tra i più inquinati d’Europa, presenta un’elevata preoccupazione per la salute pubblica. La necessità di monitoraggio ambientale è stata evidenziata, rifiutando accuse di allarmismo, pur sottolineando la discrepanza tra una stima locale, indicativa del 70% di decessi per tumori, e la media nazionale (30-33%). Si chiede alle istituzioni e all’ASL di fornire dati ufficiali per una valutazione accurata del rischio. Il dottor Antonio D’Alessandro, responsabile dell’Epidemiologia e Prevenzione dell’ASL Salerno 1, ha spiegato che i fattori di rischio oncologico sono molteplici e interagiscono tra loro, sottolineando l’importanza del registro tumori per la pianificazione sanitaria. Ha inoltre precisato che i registri nazionali sono aggiornati al 2011-2012, con lavori in corso per la codifica dei dati del triennio 2010-2012. Il sindaco Manlio Torquato ha confermato il monitoraggio del fiume Sarno da parte dell’amministrazione e della polizia municipale. L’assessore all’ambiente Francesco Scarfò ha annunciato la richiesta di una nuova centralina di monitoraggio dell’aria all’ARPAC, per ottenere dati più precisi e affidabili, in particolare rispetto all’inquinamento derivante dalla vicinanza del casello autostradale. Il sindaco ha infine ribadito la necessità di una valutazione oggettiva della situazione, distinguendo l’Agro Nocerino dalle aree definite “Terra dei fuochi”, sottolineando l’importanza di gestire la complessità del territorio e di mitigare i rischi ambientali senza alimentare inutili allarmismi.