Un Sindaco Contro la Mafia: L’Eredità di Marcello Torre a Pagani

L’opera “Il sindaco gentile”, di Marcello Ravveduto, presentata al Punto Einaudi di Nocera Inferiore, ripercorre la breve ma intensa esperienza politica di Marcello Torre, sindaco di Pagani per soli cinque mesi nel 1980. Il volume, edito da Melampo, non si limita a una cronaca, ma offre un’analisi approfondita della vita di Torre, contestualizzandola nel tormentato scenario socio-politico dell’Agro nocerino sarnese, segnato dalla criminalità organizzata. Dopo un ritiro dalla scena pubblica, Torre tornò a contendersi la carica di sindaco per la Democrazia Cristiana, impegnandosi fin da subito in una lotta implacabile contro la corruzione e le mafie. La ricostruzione post-terremoto dell’Irpinia, avvenuta poco prima del suo assassinio, rappresentò un ulteriore banco di prova: Torre si adoperò strenuamente per escludere le organizzazioni criminali dagli appalti pubblici. Nonostante la sua professione di avvocato lo avesse portato a difendere anche esponenti camorristici – un aspetto che gli attirò accuse di collusione – il suo impegno per la legalità gli costò la vita. Nel dicembre 1980, Torre fu ucciso da sicari. Nel 2001, Raffaele Cutolo, boss della Nuova Camorra Organizzata, fu condannato all’ergastolo per l’omicidio. Il giornalista Fabrizio Feo, esperto di criminalità organizzata campana e presenza all’evento, ha offerto preziose testimonianze sul clima di violenza imperante in quegli anni, con un numero di omicidi legati alla criminalità che raggiungeva le 400 vittime all’anno. Isaia Sales, ex deputato e consigliere regionale del PCI, che conobbe personalmente Torre, ha sottolineato le contraddizioni della sua vita, evidenziando la sua integrità morale in un contesto politico spesso compromesso. Il libro, recuperando una memoria pubblica offuscata da luoghi comuni e narrazioni distorte, si propone di restituire a Torre la sua vera dimensione umana e politica. Ravveduto non dipinge un eroe, ma un uomo dedito al servizio della comunità, impegnato a garantire la giustizia e a combattere contro i pregiudizi che associavano la Democrazia Cristiana alla criminalità organizzata. Un uomo, in definitiva, che “rimase per cambiare”, nonostante i rischi e le minacce.