Il Piano Grande Sarno: obsolete soluzioni per il PD campano

Il Piano Grande Sarno: obsolete soluzioni per il PD campano

Tre consiglieri regionali del Partito Democratico esprimono preoccupazione riguardo alle obiezioni sollevate da organizzazioni locali e cittadini in merito al Piano Grande Sarno. La priorità assoluta è la chiusura degli scarichi illegali. Il “Comitato No Vasche No Inquinamento Si alla messa in sicurezza del fiume Sarno”, guidato da Emiddio Ventre, ha ottenuto una vittoria insperata dopo anni di battaglie legali e iniziative sociali, tra cui ricorsi al TAR, petizioni, conferenze e manifestazioni. Ventre sottolinea la necessità che la Giunta regionale, in seguito alle audizioni e alle denunce presentate, escluda dal progetto le vasche di laminazione e la seconda foce, dando priorità a interventi urgenti di messa in sicurezza: dragaggio, ripristino degli argini, ampliamento della sezione idraulica e riapertura del Canale Conte Sarno. L’impatto negativo dei reflui nocivi, nonostante la recente protesta di venti sindaci a Solofra, deve essere contrastata fermamente. Una risoluzione approvata dalla VII Commissione regionale evidenzia le criticità del Piano, così come formulato dall’Arcadis sotto la giunta Caldoro, sottolineando la necessità di una revisione. I consiglieri regionali del PD Gennaro Oliviero, Mario Casillo e Tommaso Amabile – rispettivamente presidente della VII Commissione, capogruppo e relatore – evidenziano la vetustà e inadeguatezza del progetto, non aggiornato secondo le normative europee del 2000 e del 2007, e privo di considerazione per la creazione del Parco Regionale del Sarno e le moderne strategie di pianificazione territoriale. Il piano, inoltre, non include misure significative di riqualificazione fluviale e ambientale per la mitigazione del rischio idraulico. L’utilizzo esclusivo delle vasche di laminazione, secondo i consiglieri, rischia di alterare irrimediabilmente il paesaggio urbano e rappresenta un potenziale spreco di risorse pubbliche per la gestione e la manutenzione. Si propongono, invece, interventi prioritari di bonifica: dragaggio, chiusura degli scarichi illegali e sistemazione degli argini. La Giunta regionale è chiamata a valutare attentamente le obiezioni dei diversi enti e delle associazioni e a rivedere il Piano di conseguenza.