La leggenda rossonera: Gerardo D’Aurelio e l’amore eterno per la Nocerina

Gerardo D’Aurelio, un appassionato sostenitore della Nocerina da quasi settant’anni, incarna la dedizione incondizionata del tifoso molosso. Intervistato in vista della cruciale sfida contro il Sant’Agnello, ha condiviso ricordi ed emozioni che la sua squadra gli suscita. “La Nocerina è parte integrante della mia vita; se non sono allo stadio, mi sento male”, ha affermato. I suoi ricordi abbracciano partite indimenticabili, spesso sconosciute alle generazioni più giovani, ma che costituiscono un prezioso patrimonio per la storia del club. Ricorda con particolare affetto una difficile trasferta a Benevento nel 1977, culminata con una vittoria sofferta ma fondamentale per la salvezza; o ancora, lo spareggio decisivo contro il Catania per la promozione in Serie B, nonostante le tensioni con la dirigenza. Guardando al presente, D’Aurelio esprime fiducia nel Città di Nocera, nuovo club che ha saputo risollevare le sorti del calcio nocerino. Conosce personalmente il presidente Padovano, e apprezza l’impegno e la dedizione dei giocatori. “Questa squadra mi ricorda lo spirito combattivo delle formazioni allenate da Caramanno e Volpi,” ha aggiunto, sottolineando il loro ruolo fondamentale nelle passate promozioni in C1. Parlando dell’allenatore Maiuri, lo elogia per la sua competenza e preparazione, in contrapposizione al suo predecessore Esposito, di cui riconosce le qualità umane ma non l’efficacia nel gestire le pressioni della tifoseria nocerina. Sul match contro il Sant’Agnello, D’Aurelio evidenzia l’importanza di una vittoria, ma ammonisce contro il pessimismo in caso di pareggio, vista la posizione di vantaggio in classifica. Infine, rivolge un appello ai tifosi più giovani: “Riempiamo lo stadio di bandiere e striscioni, sosteniamo la squadra fino al novantesimo minuto, evitando polemiche con avversari e arbitri. I ragazzi hanno bisogno del nostro sostegno incondizionato.”