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La politica monetaria della BCE: un paragone inaspettato

L’ampia iniezione di liquidità attuata dalla Banca Centrale Europea (BCE) attraverso il quantitative easing, paragonabile in termini di impatto, seppur con differenze sostanziali, a una massiccia campagna di marketing come quella di un’importante azienda di bevande, suscita preoccupazioni riguardo alla sua effettiva efficacia. Mentre una promozione commerciale di successo assicura visibilità e vendite, il QE della BCE, che immette 60 miliardi di euro mensili nel sistema, non ha garantito un analogo successo nell’innescare la crescita economica desiderata. L’obiettivo è quello di stimolare l’attività produttiva e l’occupazione canalizzando le risorse dalle banche al settore reale. Tuttavia, diversamente dalla promozione di un prodotto di largo consumo che raggiunge direttamente il consumatore, le somme iniettate dalla BCE non sembrano tradursi in un aumento dei consumi privati. L’analogia con la distribuzione gratuita di bibite è dunque fuorviante, anche se efficace nel descrivere l’azione diffusa ma potenzialmente inefficace della politica monetaria. Infatti, a differenza di una promozione commerciale che, seppur con esiti variabili, ha un impatto circoscritto, il fallimento del QE avrebbe ripercussioni sistemiche devastanti, coinvolgendo banche, imprese, lavoratori e l’intera economia statale. Si evidenzia inoltre il rischio di una diminuzione degli investimenti, con conseguente contrazione della domanda aggregata. La scarsa efficacia della politica monetaria è sottolineata dalla situazione dei risparmiatori, in particolare quelli che hanno investito in titoli di stato, come accaduto in passato con i titoli greci, e ora vedono diminuire il rendimento dei buoni del Tesoro poliennali (BTP), con conseguente spostamento verso forme di investimento a basso rendimento e mancanza di stimolo ai consumi. Si aggiungono inoltre i rischi per i correntisti a causa di possibili politiche di bail-in bancario e le difficoltà per i mutuatari che potrebbero perdere la casa per impossibilità di rimborso del mutuo. In definitiva, per risolvere queste problematiche, occorrono soluzioni più complesse e incisive di una semplice iniezione di liquidità.

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