La Banca Gatto & Porpora: Un’eredità indelebile nel cuore dei suoi dipendenti

La Banca Gatto & Porpora: Un’eredità indelebile nel cuore dei suoi dipendenti

Trentacinque anni dopo la sua chiusura, la Banca Gatto & Porpora, istituzione finanziaria di spicco dell’agro nocerino, continua a vivere nella memoria dei suoi ex dipendenti. Nata nel 1925 da un consorzio di imprenditori paganesi, rappresentanti delle famiglie Gatto/De Pascale e Porpora/Malet, la banca cessò le sue attività nel gennaio del 1980. In 75 anni di operatività, la Gatto & Porpora (BGP) si era profondamente radicata nel tessuto economico locale, diventando un pilastro fondamentale per le attività imprenditoriali e fornendo un importante supporto alle fasce sociali più vulnerabili. Tuttavia, negli anni precedenti alla chiusura, la banca subì le difficoltà che colpirono numerose altre istituzioni di credito di dimensioni simili nella regione, tra cui la Banca Scarlato di Scafati e il Credito Commerciale Tirreni di Cava. La crescente pressione per fusioni massicce, imposta dalla Banca d’Italia e dalle autorità economiche nazionali, in un contesto di globalizzazione che penalizzava le piccole imprese, accelerò il declino. A ciò si aggiunsero presunti episodi di cattiva gestione, che colpirono in modo particolare le aziende locali. Neppure significativi aumenti di capitale e l’inserimento di esperti manager riuscirono a invertire la rotta. La fusione con la BNA rappresentò, infine, una sorta di soluzione inevitabile a una situazione divenuta insostenibile. Il 15 maggio 2011, gli ex dipendenti organizzarono una toccante commemorazione presso l’Hotel Scapolatiello di Cava de’ Tirreni, preceduta da una funzione religiosa. L’evento, caratterizzato da grande emozione e partecipazione, fu un omaggio particolare all’Avvocato Attilio De Pascale, ultimo presidente della banca. Cinque anni dopo, un incontro più informale, ma altrettanto significativo, ha visto riunirsi nuovamente gli ex dipendenti, con un momento di ricordo del passato e dei colleghi scomparsi, guidato dall’ex dipendente e senatore Gerardo De Prisco.