L’accesso al Santuario di Santa Maria a Monte è deturpato da un’evidente incuria ambientale. Nonostante un cartello che minaccia multe di 500 euro per l’abbandono di rifiuti, la strada che conduce al luogo sacro è cosparsa di spazzatura. Seppur un intervento comunale abbia in passato ripulito l’area, la situazione è rapidamente degenerata. Due individui, però, si sono assunti la responsabilità di contrastare questo degrado. Giuseppe Giordano, guardiano del santuario, e il suo assistente volontario, Salvatore G., dedicano diverse ore settimanali alla bonifica del percorso, rimuovendo rifiuti, erbacce e detriti. Salvatore, mosso da un profondo amore per la natura, collabora con Giuseppe, mentre quest’ultimo, spinto da una forte devozione religiosa nata dopo un evento significativo nel 2004, sente il dovere di preservare la bellezza del luogo. Giordano ha segnalato in passato situazioni di grave inquinamento, come l’abbandono di un intero camion di rifiuti, ottenendo l’intervento del sindaco Torquato solo a seguito delle sue denunce. La pulizia effettuata dagli addetti comunali si limita spesso alla prima curva, lasciando il resto del percorso in stato di abbandono. Giuseppe e Salvatore, senza chiedere alcun compenso, auspicano una maggiore responsabilità civica da parte dei cittadini e un più attento monitoraggio da parte dell’amministrazione comunale riguardo al persistente degrado ambientale.
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