Esploriamo il dinamico mondo dell’innovazione didattica, intervistando due figure chiave del sistema scolastico italiano: Annalisa Boniello, preside dell’Istituto Comprensivo Nettuno I (Roma), e Celestino Rocco, preside dell’I.C. di Oliveto e dell’I.C. “Gen. Gonzaga” di Eboli. Annalisa, ex docente di scienze e dottore di ricerca in didattica delle scienze della Terra con mondi virtuali, condivide la sua esperienza nell’implementazione di tecnologie innovative nell’apprendimento. La sua ricerca ha approfondito percorsi esperienziali e di problem-solving in ambienti 3D, come OpenSim, con l’obiettivo di sviluppare competenze utilizzando la realtà virtuale. Attualmente, nella sua posizione di preside, promuove una didattica all’avanguardia basata sul coding e ambienti 3D. Secondo Annalisa, la fusione tra digitale e didattica rappresenta una sfida fondamentale, richiedendo una riduzione del divario tecnologico tra studenti e docenti attraverso l’utilizzo di strumenti immersivi come la realtà virtuale e i serious game, per creare attività basate su problemi reali. Riguardo al ruolo del Sud Italia nell’innovazione educativa, Annalisa sottolinea il periodo positivo che il Mezzogiorno sta vivendo, grazie anche ai PON, che hanno incentivato investimenti in formazione e tecnologie, e alla creatività del territorio nel creare progetti anche in contesti difficili.
Celestino Rocco, invece, riflette sull’adattamento della scuola alle rapide trasformazioni sociali. In un mondo in continua evoluzione, dove molti lavori futuri sono ancora sconosciuti, la scuola non può limitarsi a trasmettere conoscenze, ma deve coltivare competenze trasversali cruciali per tutta la vita. Nella sua esperienza dirigenziale, ha promosso attività di robotica educativa, utilizzando strumenti come BeeBot e LEGO NXT, coinvolgendo studenti, docenti e famiglie. Questa iniziativa, che ha portato la scuola a partecipare alla RomeCup, ha dimostrato l’efficacia di approcci innovativi, nonostante le sfide rappresentate dalla mancanza di fondi, tempo e competenze specifiche. Nonostante queste difficoltà, Celestino sottolinea la capacità di innovazione del Sud Italia, dimostrando che anche in contesti sfavoriti è possibile eccellere nel campo educativo.
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