Il benessere psicofisico: nutrirsi o nutrire i desideri? Perché le diete restrittive falliscono

Il corpo umano, una macchina complessa, necessita di energia per le sue funzioni vitali. Questa energia proviene dal cibo, ma le scelte alimentari sono influenzate da molteplici fattori: dall’ambiente in cui viviamo allo stress, fino allo stile di vita. Queste influenze possono alterare l’equilibrio del nostro organismo. Un’alimentazione equilibrata, ricca di nutrienti e calibrata nelle calorie, è fondamentale per la salute. Tuttavia, il cibo ha un ruolo che va oltre la semplice funzione energetica: interagisce con il cervello, modulando il nostro umore e procurando appagamento. Da qui la distinzione tra “nutrirsi” e “mangiare”. La nutrizione è un processo fisiologico involontario, l’assunzione di principi nutritivi essenziali; il “mangiare”, invece, è un atto volontario, dettato da fattori sociali, psicologici, culturali e dalle preferenze personali, spesso indipendentemente dalle necessità dell’organismo. La gratificazione derivante dal cibo può essere così intensa da generare avversione alle restrizioni alimentari. Questo spiega la connotazione negativa associata alla parola “dieta”, spesso percepita come privazione. In realtà, una dieta sana è semplicemente l’insieme degli alimenti necessari al mantenimento del corpo. Spesso, le diete drastiche mirate alla perdita di peso, pur raggiungendo l’obiettivo, portano a un circolo vizioso, dato che la restrizione calorica eccessiva genera un forte desiderio di gratificazione attraverso il cibo. La chiave del successo? Un’alimentazione varia e moderata, che coniughi gusto e benessere. Trovare un equilibrio tra i cibi che amiamo e quelli che ci nutrono permette di godere di piccoli piaceri senza compromettere la salute. In definitiva, la strada verso il benessere passa attraverso una sana alimentazione che sappia soddisfare sia il corpo che la mente, per una vita sana e felice.