Rivelare il patrimonio di Nuceria Alfaterna: un progetto informativo territoriale

Rivelare il patrimonio di Nuceria Alfaterna: un progetto informativo territoriale

Il quarto appuntamento del ciclo di conferenze “Estetica e Bellezza della Città”, tenutosi presso la biblioteca Aldo Moro di Nocera Superiore, ha avuto come protagonista la dottoressa Francesca Cammarota. L’obiettivo del ciclo è la riscoperta del ricco patrimonio archeologico, storico, culturale e paesaggistico del territorio. La relatrice, attraverso un’accurata analisi di fonti storiche e ricerche bibliografiche, ha delineato l’importanza storica di Nuceria Alfaterna, definendola una delle città campane più antiche e, al contempo, meno conosciute. Nata nel VI secolo a.C., questa città, che oggi corrisponde ai comuni di Nocera Inferiore e Nocera Superiore, sorgeva nel cuore dell’Agro Nocerino Sarnese, beneficiando di una posizione strategica lungo importanti vie di comunicazione come la via Stabiana, la Nuceria-Pompei e la via Popilia (Capua-Reggio Calabria), oltre che della presenza di corsi d’acqua e di una fertile pianura. Sotto il dominio sannitico, Nuceria guidò una lega che comprendeva Pompei, Stabia, Ercolano e Sorrento; possedeva un proprio alfabeto, derivato dal greco e dall’etrusco, e coniava monete, alcuni esemplari delle quali sono conservati nel museo di Nocera Inferiore e al British Museum di Londra. Il terremoto del 79 d.C. segnò un periodo di declino, aggravato dalle successive scorrerie barbariche, ma la città ritrovò prosperità dopo l’anno mille, sotto i Normanni. Fonti antiche come Valerio Massimo (che la definì “città dalle mura inespugnabili”), Livio (che ne ricorda la distruzione ad opera di Annibale) e Polibio (“tutta la Campania inferiore, da Napoli al suo confine meridionale, apparteneva ai nocerini”) confermano la sua antica importanza. Oggi restano importanti vestigia: le mura, il teatro ellenistico-romano (uno dei più grandi in Campania), le terme, le necropoli di Pizzone, San Clemente e piazza del Corso, e la Rotonda di Santa Maria Maggiore (epoca bizantina). Per facilitare l’accesso alle informazioni sui ritrovamenti, oltre agli archivi cartacei, è stato creato un database digitale integrato con le mappe archeologiche. Secondo la dottoressa Cammarota, questo sistema informativo territoriale è uno strumento essenziale per una corretta valutazione della stratificazione archeologica, permettendo una pianificazione urbanistica compatibile con la tutela dei beni culturali, sia quelli già noti che quelli ancora da scoprire. Attraverso una strategia di promozione turistica e una collaborazione tra Soprintendenze e amministrazioni pubbliche, si punta a far rivivere lo splendore di Nuceria.