Angri: Un’assenza trentennale, il cinema perduto

Angri: Un’assenza trentennale, il cinema perduto

Da trent’anni, Angri attende il ritorno del grande schermo. La chiusura del Minerva, negli anni ’80, ha lasciato un vuoto incolmabile nel tessuto sociale della cittadina campana. In origine, negli anni ’40, il Minerva rappresentava uno dei cinema più importanti della provincia di Salerno, un vero cine-teatro che ha ospitato stelle del calibro di Sofia Loren, Alberto Rabagliati e Achille Togliani. Tuttavia, a seguito di un incendio in un cinema torinese che mise in luce le carenze di sicurezza in molte sale italiane, anche il Minerva venne chiuso nel 1986. Il costo degli interventi di adeguamento alle norme di sicurezza risultò proibitivo, decretando la definitiva chiusura della struttura. Da allora, l’edificio è rimasto abbandonato, sebbene siano stati eseguiti lavori di bonifica dall’amianto. Solo di recente, è stato utilizzato come sede elettorale durante le ultime elezioni comunali. La mancanza di un cinema è particolarmente sentita dai giovani angresi, che lamentano la scarsità di luoghi di aggregazione e intrattenimento nel paese e sono costretti a spostarsi per godere di questo svago. Molti giovani esprimono il desiderio di un cinema di qualità, anche se consapevoli delle difficoltà gestionali, rifiutando l’idea di una programmazione esclusivamente basata su film commerciali di basso livello. C’è un’evidente richiesta da parte dei cittadini, in particolar modo dei più giovani, per la riapertura di questo spazio culturale, con la speranza che le loro voci possano essere ascoltate e che possano contribuire ad un reale cambiamento per la loro città.