La realtà virtuale ha conosciuto numerose iterazioni, da Oculus Rift a Google Glass, ma la complessa storia di questa tecnologia cela sorprese. Microsoft, pur avviando il suo programma Windows Holographic già nel 2007, ha tardato ad affermarsi nel settore. Il Kinect, un dispositivo per Xbox che leggeva i movimenti corporei in tempo reale, fu un primo esperimento, seppur grezzo, in questa direzione. Anni dopo, con l’emergere di competitor di rilievo, Microsoft ha presentato a Los Angeles il suo Hololens. Questo dispositivo rappresenta una combinazione innovativa di concetti, integrando elementi di Google Glass e Oculus Rift. Utilizzando un display trasparente, Hololens sovrappone immagini digitali al mondo reale, offrendo un’esperienza di realtà mista. Completamente autonomo, garantisce fino a 5 ore e mezza di utilizzo continuo. Le applicazioni sono potenzialmente illimitate: dalla visualizzazione di filmati e videogiochi alla presentazione di progetti lavorativi e alla navigazione con indicazioni stradali. Tuttavia, il prezzo elevato del kit di sviluppo (circa tremila dollari) costituisce un ostacolo significativo alla sua diffusione di massa. Si spera in una sensibile riduzione dei costi nelle prossime versioni, rendendo questa tecnologia accessibile ad un pubblico più ampio.
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