L’inaugurazione del nuovo presidio nocerino dell’associazione “Libera” ha registrato un’adesione significativa, testimoniando un forte desiderio di cambiamento sociale. Francesco Vecchione, responsabile del presidio, ha espresso grande soddisfazione per l’evento, sottolineando gli obiettivi principali: il recupero sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata nel territorio, la promozione dell’integrazione tra la comunità locale e gli immigrati, la divulgazione delle storie delle vittime innocenti, spesso dimenticate, e la creazione di modelli economici e sociali alternativi, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale. Renato Natale, sindaco di Casal di Principe e presidente dell’associazione Jerry Essan Masslo, impegnata nel supporto agli immigrati, ha raccontato la sua esperienza entusiasmante come referente regionale di Libera, descrivendo la costruzione di una comunità alternativa a quella basata sull’oppressione mafiosa. Ha evidenziato come la partecipazione attiva sia cresciuta negli anni, superando i timori e l’abbandono del passato, e che il presidio di Libera ne rappresenta un potente simbolo. Natale ha ribadito il suo impegno nella lotta alla criminalità organizzata, promuovendo la solidarietà come strumento efficace per contrastare il fenomeno. Fabio Giuliani, referente regionale di Libera in Campania, ha definito l’associazione come un’idea di contrasto alla corruzione attraverso l’impegno civico, un’idea che si adatta alle specifiche esigenze dei territori, con una partecipazione crescente negli ultimi vent’anni, in risposta al venir meno di altre istituzioni rappresentative. Anna Garofalo, referente provinciale di Libera a Salerno, ha spiegato che il presidio di Nocera Inferiore è il risultato di un percorso di alcuni anni, sottolineando che Libera opera laddove c’è la necessità di costruire comunità coese, con l’obiettivo comune di creare una società libera dalle mafie. Garofalo ha inoltre evidenziato l’evoluzione delle mafie, che si manifestano attraverso la sopraffazione e l’elusione delle leggi, sfruttando la povertà e la mancanza di lavoro per attecchire e radicarsi. La lotta quotidiana, ha concluso, si concentra sul contrasto all’abuso di potere, in tutte le sue forme.
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