Il comitato “Gruppo pendolari linea storica Napoli – Salerno” ha inviato un ultimatum al governatore della Campania, Vincenzo De Luca, e ad altre autorità, concedendo quattordici giorni per ripristinare gli orari ferroviari precedenti al crollo di una villa a Portici. Il portavoce del comitato, Luigi Antonio Villani, sottolinea che la richiesta non è eccessiva, ma semplicemente il rispetto dei diritti dei pendolari, cittadini a tutti gli effetti. La diffida è stata inoltrata anche al Presidente del Consiglio, al Ministro delle Infrastrutture e alla Procura di Napoli. In caso di mancato riscontro entro la scadenza, verranno formalizzate le denunce. Villani evidenzia l’intollerabile degrado del servizio: nei decenni passati, il tragitto Nocera Inferiore-Napoli durava 23 minuti con i treni diretti; oggi, in assenza di ritardi e soppressioni, si impiega più del doppio. Un tempo di percorrenza paragonabile, secondo Villani, a quello dei paesi in via di sviluppo. Il comitato chiede il ripristino degli orari del 4 febbraio 2014, prima dell’incidente che ha interrotto la linea fino al 15 aprile dell’anno successivo. Si propone inoltre di impiegare materiale rotabile inutilizzato su altre linee regionali per sostituire i treni fatiscenti, causa di frequenti ritardi e cancellazioni. Villani cita dati precisi: sulla linea ad alta velocità tra Salerno e Napoli circolano 49 treni di buona qualità, di cui 18 regionali diretti, mentre sulla linea storica ne circolano solo 30, spesso vecchi e inefficienti. Il rappresentante del comitato conclude denunciando l’assurda discriminazione che limita i collegamenti ferroviari tra le due città solo alle tratte dirette, senza considerare le esigenze di una mobilità più capillare.
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