Un progetto fotografico, frutto di un workshop di fotografia sociale guidato da Giulio Di Meo, svela il volto meno noto di Salerno, celato dietro lo splendore delle installazioni luminose che hanno reso la città campana una meta turistica invernale di grande richiamo, paragonabile a Torino e Pisa. Per anni, Salerno ha attratto visitatori principalmente in estate, grazie alla vicinanza con la Costiera Amalfitana; ma la magia delle luci natalizie ha modificato questa tendenza, riportando in città un afflusso turistico senza precedenti. Tuttavia, la vera anima di Salerno pulsa oltre il fulgore delle luminarie. A pochi passi dai brillanti allestimenti, si celano tesori nascosti. Partendo da via Portacatena, un labirinto di vicoli apparentemente anonimi rivela una ricchezza inaspettata. Vicolo San Bonosio, ad esempio, ospita un murales dedicato ad Alfonso Gatto, celebre scrittore salernitano, circondato da versi delle sue opere. Via dei Mercanti, cuore pulsante del centro storico, custodisce il “vicolo della neve”, un suggestivo spazio adornato da foglietti con versi gatteschi. Un ulteriore omaggio al poeta si trova sulle scalinate che collegano via Velia al rione Mutilati, decorate con estratti significativi delle sue poesie (“Girotondo”, “Un consiglio”, “Ogni uomo è stato un bambino”, “Chissà”, “Canzonetta dei numeri”), magistralmente illustrate da Alice Pasquini. Quest’anno, però, una novità arricchisce il panorama artistico salernitano: a partire da novembre e fino ad aprile, numerosi artisti, italiani e internazionali, hanno trasformato il rione Fornelle in una galleria a cielo aperto. Da “Apollo” di Carlos Atoche a “Estasi di Dafne” di Davide Brioschi, il progetto “Muri d’autore”, ideato da Pino Roscigno (Greenpino), Valeriano Forte e Filippo Trotta (nipote di Gatto e presidente della Fondazione Gatto), ha donato nuova vita a questo quartiere storico. I muri del rione Fornelle ospitano non solo opere pittoriche ma anche versi di Ungaretti, Quasimodo, Sinisgalli, oltre a Gatto, Morrison, Totò, Troisi, Daniele e molti altri. Tra le opere più acclamate, spiccano la “sirena” di Carlo Oneto, “l’angelo” di Mauro Trotta e il murales dedicato alle donne del quartiere, realizzato da Davide Ratzo. Queste immagini, e gli scorci di vita quotidiana del centro storico, sono i protagonisti della mostra “Salerno, rime d’inverno” (22-29 gennaio, sede Arci Salerno, via Portacatena), un racconto fotografico che svela “l’altra faccia” di Salerno, quella che si cela dietro lo sfarzo delle luci.
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