La recente nomina di Andrea Donato a consigliere politico del sindaco di Castel San Giorgio, Pasquale Sammartino, ha scatenato una profonda crisi nella coalizione di governo. L’ex sindaco Donato, figura di spicco del Partito Democratico locale, è stato nominato l’8 gennaio, suscitando immediate proteste sia all’interno della maggioranza che nell’opposizione. Il gruppo consiliare “Partecipazione e trasparenza per il cambiamento” ha reagito con un ultimatum al primo cittadino, annunciando l’autosospensione degli assessori Manuel Capuano, Francesco Spinelli e Giuseppe Velluto dalle attività di giunta fino al revocazione del decreto di nomina. Nella missiva inviata a Sammartino, gli assessori hanno denunciato una “grave mancanza di dialogo e condivisione” da parte del sindaco, accusandolo di aver preso una decisione senza consultare gli alleati di governo. La scelta di Donato, percepita da molti come un’ombra del sindaco o un soggetto con poteri eccessivi, è stata definita un’aperta sfiducia nei confronti dell’amministrazione e della stessa maggioranza consiliare, in netta contraddizione con le promesse di cambiamento e autonomia espresse durante la campagna elettorale dal gruppo “Castel San Giorgio bene comune”. La situazione si complica ulteriormente considerando gli eventi dello scorso ottobre, quando Donato aveva minato la stabilità dell’amministrazione Sammartino, portando il sindaco a presentare, poi ritirate, le proprie dimissioni. Questa nuova nomina riaccende i contrasti, con l’opposizione e i consiglieri dissidenti che vedono confermata la dipendenza del sindaco dall’ex primo cittadino.
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