La chiusura imminente del day hospital oncologico dell’ospedale “Da Procida” di Salerno ha scatenato l’indignazione dei pazienti. A partire da domani, le attività saranno trasferite presso l’ospedale San Leonardo, ma non tutte le terapie saranno garantite nella nuova sede. Questa decisione è stata definita dai pazienti uno “scempio”, considerato l’eccellente standard di cura offerto dal reparto del “Da Procida”.
La struttura, fiore all’occhiello della sanità salernitana, vantava un team ristretto ma altamente specializzato: due medici, due infermieri esperti in terapie oncologiche e un infermiere generico. L’efficienza del servizio, basata su appuntamenti programmati, permetteva costi contenuti e un’assistenza personalizzata, creando un ambiente familiare e rassicurante per i malati.
La principale preoccupazione dei pazienti riguarda la discontinuità delle cure. Molti, ad esempio, coloro affetti da tumore alla vescica, si trovano senza un centro alternativo per le instillazioni endovescicali, terapia praticata esclusivamente presso il “Da Procida”. Analoga situazione per pazienti con tumori al seno, alla prostata, all’endometrio, all’ovaio e al rene, sottoposti a terapia ormonale, anch’essa non disponibile al San Leonardo.
L’Associazione “Europa Donna” ha espresso la sua forte preoccupazione, annunciando una campagna di sensibilizzazione per contrastare la scelta dell’ASL salernitana. Le testimonianze dei pazienti, condivise con amarezza, evidenziano non solo la mancanza di alternative ma anche la paura di perdere la qualità delle cure ricevute al “Da Procida”. Un’esperienza drammatica è stata raccontata da un paziente, il cui coniuge ha dovuto affrontare diagnosi errate in altre strutture, sottolineando l’importanza di un centro di eccellenza come quello in chiusura. La speranza dei pazienti è che la decisione venga rivista, garantendo loro la continuità di un servizio di qualità e vicinanza umana fondamentale in un percorso così delicato.
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