Custodie iPhone con batteria integrata: un investimento azzeccato?

Apple, un tempo guidata dalla visionaria leadership di Steve Jobs, ha lanciato sul mercato le sue prime custodie con batteria integrata, suscitando immediate reazioni contrastanti. L’azienda, che ha conquistato la sua posizione dominante grazie alle scelte audaci e lungimiranti del suo fondatore, ha intrapreso negli ultimi anni un percorso evolutivo che, secondo alcuni, si è discostato dalle sue radici innovative. L’aumento delle dimensioni degli iPhone, a scapito talvolta della funzionalità, e il lancio di prodotti apparentemente dettati dalle tendenze di mercato, come gli iPad mini o gli Apple Watch, hanno alimentato dubbi sulla coerenza della strategia attuale. Questi sviluppi sembrano contrastare con la filosofia di Jobs, sempre orientata alla ricerca di soluzioni rivoluzionarie capaci di attrarre i consumatori. L’attuale CEO, Tim Cook, ha difeso la nuova Smart Battery Case, presentata per iPhone 6 e 6S a un prezzo di 119 euro, definendola un accessorio di riserva per situazioni specifiche, come escursioni prolungate. Realizzata in materiale morbido ed elegante, con una finitura interna in microfibra per proteggere il dispositivo, la custodia, disponibile in bianco e nero, promette un’autonomia aggiuntiva fino a 25 ore di conversazione e 18 ore di navigazione. Il design, tuttavia, con la sua caratteristica “gobba” dovuta alla batteria integrata, ha ricevuto critiche da parte degli utenti. Cook ha giustificato la scelta del design, sottolineando le difficoltà di integrare una batteria in una custodia rigida senza compromettere la facilità di inserimento e rimozione dello smartphone. In definitiva, la Smart Battery Case si rivolge a una nicchia di mercato che privilegia la funzionalità all’estetica. Ma riuscirà a giustificare il suo prezzo elevato?