La sfida di miniaturizzare il computer ha sempre affascinato l’industria tecnologica. Ricordate i netbook, piccolissimi dispositivi che, nel 2009, conquistarono il 22% del mercato? La loro popolarità, legata alla praticità e alla portabilità, fu poi eclissata dall’avvento dei tablet. Tuttavia, l’idea di un computer tascabile non è mai scomparsa, come dimostra il ritorno dei mini-notebook, gli Ultrabook, a partire dal Macbook Air del 2008. L’eredità di questi precursori vive oggi in dispositivi come il PINE A64, un single-board computer dalle dimensioni di una chiavetta USB, frutto di una campagna Kickstarter di enorme successo. Lanciato da LimeJohnson Jeng e Valerio Kohler, fondatori di Pine64, il progetto ha superato di gran lunga l’obiettivo iniziale di 30.000 euro, raccogliendo oltre 200.000 euro entro la fine di gennaio. Il PINE A64, con un prezzo di circa 15 euro, si presenta come una soluzione rivoluzionaria, il primo dispositivo a 64-bit a questo prezzo. Pur non essendo un “supercomputer”, le sue specifiche tecniche, che includono la capacità di riprodurre video in 4K, lo rendono un’alternativa interessante per chi privilegia la portabilità. Senza schermo integrato, necessita di un monitor esterno, mouse e tastiera, ma la sua incredibile accessibilità apre nuove possibilità per gli appassionati di tecnologia. L’idea, anticipata da prototipi come il “dyna-micro” del 1976, si concretizza in un dispositivo straordinariamente conveniente e dalle dimensioni miniaturizzate.
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