Protesi stampate in 3D: la rivoluzione e-Nable per i bambini

Protesi stampate in 3D: la rivoluzione e-Nable per i bambini

Un collettivo di designer appassionati ha intrapreso una missione umanitaria: fornire protesi a basso costo ai bambini con arti mancanti. L’idea, nata dalla consapevolezza che il costo proibitivo delle protesi tradizionali (da 5.000 a 50.000 dollari) rende queste soluzioni inaccessibili alla maggior parte delle famiglie, ha portato alla creazione di e-Nable. Questo progetto rivoluzionario sfrutta la tecnologia della stampa 3D per produrre protesi economiche, sfatando il mito di una soluzione recente, considerando che protesi rudimentali risalgono addirittura all’antico Egitto (600 a.C.). Fondato nel 2012 da Jon Schulle e da un piccolo gruppo di collaboratori, e-Nable si è rapidamente espanso, contando oggi oltre seimila volontari in tutto il mondo. Questi individui, spinti da un forte senso di solidarietà, come testimonia Jen Owen, dedicano spesso oltre 50 ore settimanali al progetto senza alcun compenso. La filosofia di e-Nable si basa sulla condivisione: tutti i modelli delle protesi sono disponibili online gratuitamente, permettendo a chiunque possieda una stampante 3D e materiali per un costo massimo di circa 50 euro di produrre una protesi. I designer hanno creato prototipi adatti a tutte le età, con modelli particolarmente accattivanti e personalizzabili per i più piccoli. Sebbene rimangano alcune sfide, come l’assemblaggio manuale che richiede diverse ore, il fondatore Jon Schull immagina un futuro in cui e-Nable possa ampliare il suo raggio d’azione, offrendo soluzioni innovative per una vasta gamma di disabilità.